Updated
2011-0
5-02
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Deer Hair Ant
By Agostino Roncallo

   Made my first ant imitation in the early eighties, when I stopped using the flies from other fly tyers and passed from the mere exercise manual to use the reason. I had heard from a fisherman that caught fish with an imitation of an deer hair ant and I had the desire to build a few. Since I had not dared to ask for the tying description of the ant, I was "forced" to devise a my own procedure to create a imitation,  and after several trials, I came up with the following method.

  Dressing

1) Lock a hook right into the vice and start to wrap the assembly thread around the stem, starting from eye. After reaching the bend, I stop and position it parallel to the shank a bunch of hair of deer large enough to deliver the full imitation.

2) Wrap two or three turns of wire loose fitting on the middle of the bunch and squeeze them slowly and gradually so that the hairs radiate evenly around the shank of the hook. Then finish tightening the coils and strengthens the attachment of the hair.

3) I move with the wire assembly into the eye of the hook and avoid trapping the hairs on the stem and, when I decided on the length of the abdomen of the ant, I stop, turn it upside down and the hair of deer lock on the shank of them. This way I get in the abdomen of the ant.

4) Now I move with the wire installation at the crown, back on the hair of deer, and realize the thorax of the ant. Cut surplus hair, leaving some in the chest to mimic the legs.

5) Fixed double-headed rooster hackles of the chest between the hook and eye relapsed term surplus of the hackles and the imitation by doing a head quite voluminous.

  I have always given wings to the ant imitations of them to see better in the water. The wings consisted of bits of rooster hackles or sprigs of CDC barbules near the cap set the hook and turned back over to the chest. Later, when I noticed that the abdomen of imitation occupied much of the space curve of the hook, I used too grub hook to build this imitation.

 

Text and photos by Agostino Roncallo © 2011

 

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Versione Italiana:

Formica in pelo di cervo
Di Agostino Roncallo

  Realizzai la mia prima imitazione di formica all’inizio degli anni ottanta, quando smisi di riprodurre le mosche di altri costruttori e passai dal puro esercizio manuale all’uso del ragionamento. Avevo sentito raccontare da un pescatore di catture effettuate con una imitazione di formica in pelo di cervo e mi venne la voglia di costruirmene qualcuna. Poiché non avevo osato chiedergli il dressing della formica, fui “costretto” ad ideare un procedimento per ottenere l’imitazione e, dopo diverse sperimentazioni, arrivai a definire il seguente dressing.

  Dressing

1) Blocco un amo diritto nel morsetto ed inizio ad avvolgere il filo di montaggio intorno al gambo, partendo dall’occhiello. Dopo aver raggiunto la curva, mi fermo e posiziono parallelo sul gambo un ciuffetto di peli di cervo di dimensioni adeguate per realizzare l’intera imitazione.

2) Avvolgo due o tre giri laschi di filo di montaggio sulla metà del ciuffetto e li stringo lentamente e progressivamente in modo che i peli si irradino uniformemente intorno al gambo dell’amo. A quel punto stringo definitivamente le spire e consolido il fissaggio dei peli.

3) Mi sposto con il filo di montaggio verso l’occhiello dell’amo, evitando di intrappolare i peli sul gambo e, quando ho deciso quale sarà la lunghezza dell’addome della formica, mi fermo, rovescio in avanti i peli di cervo e li blocco sul gambo dell’amo. in questo modo ottengo l’addome della formica.

4) A questo punto mi sposto con il filo di montaggio accanto all’occhiello, rovescio in avanti i peli di cervo e realizzo il torace della formica. Recido le eccedenze dei peli, lasciandone alcuni sotto al torace per imitare le zampe.

5) Fisso due punte di hackles di gallo fra il torace e l’occhiello dell’amo, recido le eccedenze delle Hackles e termino l’imitazione eseguendo una testa abbastanza voluminosa.

  Ho sempre fornito di ali le imitazioni di formica per poterle vedere meglio in acqua. Le ali consistevano in punte di hackles di gallo o in ciuffetti di barbule di CDC fissati accanto all’occhiello dell’amo e rivolti indietro sopra al torace. In seguito, quando mi accorsi che l’addome dell’imitazione occupava buona parte dello spazio della curva dell’amo, utilizzai anche gli ami grub per costruire questa imitazione.

 

Di Agostino Roncallo 2011 ©